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Ballare tango a Praga: una nuova esperienza

Foto di Denis Poltoradnev su Unsplash Foto di Denis Poltoradnev su Unsplash

Ballare tango a Praga: una nuova esperienza

Si balla ovunque

Me l’avevano detto: una delle cose belle del tango è che puoi ballare ovunque nel mondo. Prima ero troppo principiante per provarci. Ora ho un minimo di confidenza in più per cui la curiosità mi ha spinta a buttarmi senza sentirmi inadeguata. Ero a Praga per una gara di canottaggio sulla Moldava e, complici un compagno e un’amica tanguera, abbiamo deciso di portarci le scarpe e andare a esplorare una milonga praghese, anche per sciogliere un po’ le gambe che avevano, nello stesso giorno, spinto per  6, 4 km.

 

Milonga praghese

Ogni città ha i suoi siti con corsi, pratiche ed eventi di tango. Andiamo in tram in una zona fuori città fra casette basse, parchi e pioggerella novembrina. Nello spazio, una sala ampia, semplice, un po’ salone spoglio, un po’ luogo multifunzione, senza colori scuri e foto di tango alle pareti, ci sono sedie e tavolini e il bancone con l’immancabile birra e altre bevande.

Non c’è tantissima gente. La musica è molto bella, la tdj alterna tande (tre canzoni) di tango, vals e milonga. La mirada parte da lontanissimo. Faccio fatica e scorgere sguardi dall’altra parte della sala. E poi, dopo aver risposto, il ballerino viene a prenderti, ti alzi, si balla insieme. Ho ballato con praghesi, persone di fuori città e tedeschi. Con tutti succede una cosa bellissima: nel primo tango non si parla o al limite si dice il nome o da dove vieni, poi si balla, man mano si crea una confidenza e si co-crea una magia unica e irripetibile fatta di sensazioni e non di parole: c’è il tatto dell’abbraccio, il suono della musica, l’odore della presenza dell’altro, la vista ridotta al minimo (non per lui che guarda la pista, io metto la modalità sguardo periferico che abbraccia tutto), la ricerca di un dialogo. Alla fine della tanda ci si abbraccia, ed è un grazie, un saluto, un addio. Mai più mi capiterà di ballare con queste persone. Questo rende tutto prezioso. Poi riaccompagnano al tavolino. Non ci sono storie dietro, vissuti, racconti. Solo qui, adesso. Noi due. Mai più.

 

Ichi-go, ichi-e e tango

Quello che accade in quei pochi minuti è davvero “ichi-go, ichi-e” come dicono i giapponesi: “una volta, un incontro”, a sottolineare che ogni istante è irripetibile. Vivere il presente con pienezza e consapevolezza dando il cuore a quello che si fa è il segreto della felicità. E il tango lo insegna benissimo. Nel prossimo viaggio ci sarà di certo un posticino nello zaino per le scarpe. E per nuovi incontri cuore a cuore. Anche se durano solo una canzone.

 

Foto di Denis Poltoradnev su Unsplash